PANETTONE CON LICOLI , RICETTA DI MORANDIN
Ebbene si, ragazzi, ci siamo!
Ecco a voi una delle ricette che abbiamo sperimentato con Claudio e che mi sento di consigliarvi, dato il risultato sorprendentemente soffice!
E’ già qualche anno che, come sapete, ci dedichiamo alla produzione artigianale dei panettoni che regaliamo e che mangiamo durante le festività natalizie. Molte tra le ricette che riproduciamo, sono tra le mie preferite e sicuramente ad alcune sono più legata ma, dato che molti di voi sono provvisti di Licoli e, o sono pigri e non vogliono convertirlo in madre solida (hahahah diciamoci la verità!) oppure non sanno come gestire la madre solida, ho pensato che sarebbe stato bello proporvi una variante con licoli (quella con pasta madre arriveranno nei prossimi giorni! abbiate pazienza, che per scrivere la ricetta dei panettoni ci vuole una giornata intera!).
Ovviamente non ripeterò la solita manfrina che faccio di solito per mettervi in guardia riguardo i lievitati e l’utilizzo della pasta madre, ma voglio dirvi qualcosa per non farvi intraprendere strade dalle quali poi non saprete uscire.
Il panettone è bello ragazzi, ed è ancora più buono, ma richiede taaanto tanto tempo, tanta competenza, tante attenzioni e una buona dose di tranquillanti hahahha.
No, a parte gli scherzi, questi sono i casi in cui, secondo il mio modesto parere, non dovreste mettervi a pastrocchiare (rischiate di sprecare ingredienti molto costosi e di qualità e rischiate di rimanerne delusi):
-NON AVETE PLANETARIA/IMPASTATRICE: alcuni di voi mi hanno chiesto se sia possibile fare un panettone con la planetaria. La mia risposta è un NO categorico. Vi spiego meglio perchè non vorrei essere fraintesa: il panettone richiede dei parametri di incordatura che devono sfiorare la perfezione, per dar vita ad un buon prodotto finale e con le vostre (ma nemmeno con le mie) ci si può riuscire! Perchè? Temperature troppo alte che si potrebbero raggiungere impastando e quindi collasso della maglia glutinica, mancata incordatura del primo e del secondo impasto e quindi NO LIEVITAZIONE NO PARTY, burro che si scioglie da tutte le parti come le peggiori scene splatter di un film.
Per realizzare i miei panettoni, in questo momento, sto sfruttando l’impastatrice MyMissBaker di Bernardi Impastatrici , ma nulla toglie che si possa lavorare anche con una planetaria. Ovviamente le accortezze da avere sono diverse per le diverse macchine utilizzate e l’utilizzo di una impastatrice, come dico sempre, non vi risolve la vita. Ve la semplifica se già masticate questi argomenti da un bel po di tempo.
Per chi utilizza la planetaria, l’unico consiglio spassionato che posso dare è : RAFFREDDATE TUTTO! Ciotola, gancio, ingredienti! Tutto! Se potete, munitevi anche di ghiacciolini da mettere vicino alla ciotola, lavorerete con più serenità, senza scaldare troppo l’impasto!
-NON AVETE UN BUON LICOLI FORTE: come vi dicevo, il panettone porta via molto tempo e il tempo di cui parlo non è solo quello dei due giorni di lavorazione dell’impasto ma della settimana precedente all’impasto , che è la settimana in cui preparerete la vostra pasta madre o il vostro licoli a spiccare il volo. Ci sono casi in cui, però, nonostante si cerchi di dare forza alla madre o al licoli, non ci si riesce solo con i rinfreschi , ma perchè di per se , il nostro prodotto è “danneggiato alla base”. Di questo parliamo nei nostri wokrshop online, perchè è un argomento complesso e lungo da affrontare, con casi specifici da capire e da gestire in separata sede. Quì vi annoierei, quindi, munitevi di un licoli sano e in forze per intraprendere il vostro cammino verso la cupola più alta del west!
-NON AVETE MAI PROVATO , ALMENO UNA VOLTA NELLA VOSTRA VITA, AD APPROCCIARVI A LIEVITATI DOLCI : non sto lì nemmeno a spiegarvi il perché dato che , potete capire quanto già sia difficile lavorare con semplici brioche o lievitati più “semplici”. Immaginate con un panettone , che richiede , quanto meno la conoscenza delle basi. E per basi intendo: quando è ben incordato un impasto? quando non lo è? cosa comporta una cattiva incordatura? quando aggiungere il burro? quando aggiungere altri grassi? quando e come aggiungo lo zucchero? quando è lievitato il primo impasto? ecc, ecc, ecc…
Tutto questo lo dico, come sempre, non per spaventarvi , ma per rendervi consapevoli del fatto che produrre un panettone non è uno scherzo. Non lo è perchè alla base c’è il rispetto per le materie prime utilizzate e avere rispetto significa non buttare tutto nella pattumiera. E’ un duro lavoro quello di essere “severi ma giusti” ma qualcuno dovrà pur farlo, no?! hahhahaha
Detto questo, direi che possiamo partire con la ricetta vera e propria!
La ricetta che ho seguito, con alcune modifiche (personali) di quantità di alcuni ingredienti è quella di Morandin , che puntavo da non poco tempo e che , tra una cosa e l’altra mi ero sempre fatta sfuggire di mano.
Questa ricetta prevedeva anche la crema da mettere all’interno dell’impasto ma io ho semplificato facendo dei piccoli aggiustamenti al primo impasto, in modo da bilanciare liquidi, grassi e farina. Aggiungerò un altro post con la versione con crema nell’impasto.
Per evitare che i puristi si scatenino (hahahhaha): in questa ricetta specifica io ho usato solo uvetta, per provare il sapore del panettone (molto delicato, mi è piaciuto!) ma se volete ovviamente potete aggiungere ciò che preferite! IO SOLITAMENTE SONO PER LA VERSIONE CLASSICA UVETTA E CANDITI. Le aggiunte sono a discrezione personale, e anche la quantità delle aggiunte , benchè si debbano seguire delle proporzioni per far si che il panettone sia bilanciato, sono a gusto personale. Questo significa che se volete togliere o mettere 100g di aggiunte in più , nn avrete grandi variazioni. se ne aggiungete 400g in più ovvio che si. Quindi, agite con buonsenso (NB queste sono tutte variazioni che consiglio di fare quando prenderete dimestichezza con gli impasti e quando saprete regolarvi di conseguenza. All’inizio consiglio sempre di attenervi alle proporzioni indicate!).
Dosi per 3 panettoni: 2 da 750g e uno da 500g (dipende come decidete di pezzarli, ovviamente)
- 105 g di zucchero
- 100 g di acqua
- 155 g di tuorli freddi da dividere in due inserimenti
- 150 g licoli*
- 400 g di farina forte per panettoni (io Farina panettone Molino Grassi)
- 150 g di burro
- tutto il primo impasto
- 160 g di farina
- 100 acqua
- 50 g di zucchero
- 130 g di tuorli
- 120 g di burro
- 8 g di sale
- 300 g di uvetta*
AROMA PANETTONE
- 25 g miele di arancio
- scorza di un’arancia grattugiata
- 1 bacca di vaniglia
Per la gli ingredienti della glassa/ghiaccia alle mandorle, potete guardare sulla ricetta della Colomba Pasquale , ricetta tradizionale di Montanari , cliccando proprio QUI
*se volete aggiungere anche l’arancia, potete dividere a metà la quantità totale dei canditi.
*Se volete utilizzare la pasta madre, le dosi sono : 220 g
RINFRESCHI DEL LICOLI
Il giorno in cui inizierete il primo impasto , iniziate dal mattino a fare tre rinfreschi del licoli in questo modo:
ore 8.00 : primo rinfresco 1:1 Licoli
ore 12.00: secondo rinfresco 1:1 Licoli
ore 16.00: terzo rinfresco 1:1 Licoli
ore 20.00 circa : primo impasto
PREPARAZIONE AROMA PANETTONE
La sera stessa in cui farete il primo impasto, mettete a macerare in una tazzina, il miele, la scorza di arancia grattugiata e i semi di bacca di vaniglia. Chiudete con pellicola trasparente e lasciate lì tutta la notte.
PREPARAZIONE PRIMO IMPASTO
- Inserire nella ciotola della planetaria l’acqua e lo zucchero mescolando a formare uno sciroppo, aggiungere i tuorli, aggiungere il licoli, la farina e formare la maglia glutinica
- Dopo aver formato una maglia glutinica resistente, inserire la seconda parte dei tuorli e far assorbire, l’acqua rimanente e far assorbire, in ultimo il burro formando un glutine resistente.
- Raccogliere l’impasto e poggiare in un boccale graduato e far lievitare a 28° finché l’impasto non raggiunge tre volte e mezzo il volume. Ci vorranno dalle 12 alle 14 ore, da monitorare.
PREPARAZIONE SECONDO IMPASTO
- Fare raffreddare il primo impasto 90 minuti in frigo, poi porre nel cestello di impastatrice o planetaria ed unire tutta la farina formando la maglia glutinica.
- Unire i tuorli e formate una maglia tenace
- Aggiungere l’acqua in più riprese e solo quando sarà ben incordato…
- Unire lo zucchero e solo quando sarà ben incorporato nell’impasto..
- Unire il burro freddo, il sale e l’aroma panettone formando la maglia e concludere con la prova del velo.
- Unire l’uvetta (e la frutta candita) finché non sarà ben inserita. Raccogliere l’impasto e poggiare in spianatoia per circa 30 minuti.
- Pezzare a seconda del peso che si vorrà formare.
- Lasciare scoperti i pezzi di impasto per trenta minuti sul piano e pirlare, inserite nei pirottini e lasciare lievitare a 28° per circa 5-7 ore . Se si adopera un pirottino alto l’impasto deve raggiungere due dita dal bordo. Se si usa uno stampo basso la cupola deve essere a filo all’altezza del bordo (io mi regolo così).
- Quando avranno raggiunto la misura fare scarpatura o incisione a croce
- Infornate e cuocete. Saranno pronti quando la temperatura al cuore sarà di 94°C
- Per pirottini da 750 g temperatura 170° per 50-55 min ( guardate sempre temperatura al cuore)
Buongiorno,
è da anni che preparo il panettone Morandin con grandi risultati ma trovo che abbia un difetto (il mio ovviamente): viene sempre asciutto, le ho provate tutte (forno a vapore, senza vapore, forni diversi, altezze diverse, pirottini diversi, ho cambiato le sospensioni mettendone di più umide, ho provato senza sospensioni, con l’aggiunta di patate, temperatura più bassa, meno tempo di cottura, a coprirlo dopo mezz’ora, mangiato subito, mangiato dopo 10 gg, niente di niente, viene buonissimo come sviluppo e sapore, ma è sempre uguale, cioè secco. Ovviamente mai messo cioccolato perché al cioccolato viene secco perché igroscopico
Cosa potrebbe essere? La ricetta in sé? La farina Dallagiovanna (mi sembra impossibile…)? Puoi darmi qualche consiglio?
Grazie mille
Francesca
Buonasera,
con queste dosi vorrei fare 2 panettoni da 1 kg…piú o meno quanto dovranno cuocere con questa pezzatura? Altra domanda…nella ricetta non c’é scritto niente rispetto all’infilzarli con lo spillone e metterli a testa in giú a raffreddare…é una procedura che voi non fate?
buona sera , non mi è chiaro se l’acqua nel primo impasto si unisce tutta subito con lo zucchero ecc.. o se invece va messa in due volte come per i tuorli…
grazie…
Ciao Katia!
Tutta subito!
Salve chef quindi per i rinfreschi del licoli prendo 200 gr di licoli e li rinfresco per 3 volte con 200 di farina e acqua oppure con 100 e 100 …e poi una volta finiti i rinfreschi lo devo pesare oppure metterlo tutto? Faccio questa domanda perché sono alle prime armi… grazie mille
Ciao Massimo,
grazie per lo chef ma non siamo chef hahhaha solo grandi appassionati!
Per i rinfreschi ti direi di rinfrescare sempre 150 g di licoli alla volta, quindi mettendo 150g licoli+150 acqua+150 farina panettone
La quantità da usare nella ricetta è riportata poi negli ingredienti! Avrai sicuramente del licoli in più che avanzerà!
Baci
Lucia
Se invece dei licoli, usassi PM, oltre a metterne 220g, non dovrei modificare anche quantità di acqua e di farina? In quanto è meno idrata rispetto ai licoli?
Grazie
Dipende sempre da che farina utilizzi e come assorbe l’acqua, è talmente irrisoria come modifica che nel nostro caso, ad esempio non abbiamo avuto problemi anche lasciando le stesse dosi! 🙂
Ciao, a quanti gradi consigli i 3 rinfreschi del licoli ? 🙂 grazie
Noi li facciamo sempre a 26°C 🙂
Ciao, a quanti gradi consigli i 3 rinfreschi del licoli ? 🙂 grazie
Noi li facciamo sempre a 26°C 🙂
Ciao, volevo chiedere una cosa se posso, il licoli va usato a metà della suo crescita, oltre la metà, oppure dopo aver affettato il terzo rinfresco inserirlo direttamente nel l’impasto senza aspettare che cresca?
Ciao , IO personalmente utilizzo il mio licoli sempre quando , dopo il rinfresco, è triplicato! 🙂
Buona panificazione!
Volevo provare a farlo ma ci ho rinunciato. Non credo di poter gestire la ricetta quest’anno. Proverò con un altro lievitato dolce. Forse un babka è più abbordabile?
Volevo provare a farlo ma ci ho rinunciato. Non credo di poter gestire la ricetta quest’anno. Proverò con un altro lievitato dolce. Forse un babka è più abbordabile?