STRUDEL DELLA VENDEMMIA CON UVA, PINOLI E MANDORLE
Nella vita, come sui social ,raramente quando non ho niente da dire , parlo a vanvera. Mi piace prendere tempo e , quanto più , guardare come ci si scanna e propone per avere sempre l’ultima parola su tutto e con tutti. Osservo, lentamente e un poco fuori dal mondo , come una voce fuori dal coro, quali sono e quante sono le parole che vengono sprecate. Perché alle parole ho imparato a dare un peso, un’importanza e del rispetto.
Instancabilmente mi sento solitaria in molti miei pensieri ed atteggiamenti.
Mi isolo dal mondo e dalla sua velocità, dal suo dover dare sempre un parere anche se non richiesto. Conservo i dettagli di piccole parole che curano l’animo, le ripongo per poi utilizzarle quando necessario ,gustandone la morbidezza quando c’è da fare muso duro con il destino.
Questi sono stati giorni di grande lavoro per me, tra consegne e cambiamenti dai quali farsi trascinare. E’ stata una settimana in cui l’incombere del cambiamento non è solo nel tempo e nelle foglie degli alberi che iniziano ad imbrunire, ma è dentro di me. Forte come non mai, questo alito di vento autunnale mi fa sentire vicina a ciò che sono.
L’aria cambia e si insinua nei miei angoli nascosti di cuore, e testa. Mi lascio dolcemente travolgere e abbandono le aspettative a ciò che sarà.
Le stagioni che cambiano forse mi piacciono per questo : restaurano mente e corpo. E’ come se mi disfassi di una vecchia pelle, per compiere una muta invernale.Il cambiamento non è solo esteriore ma profondamente radicato nell’essenza del nostro pensiero e come le foglie si tingono di nuovi colori, lo facciamo anche noi.
Ed è bene e naturale che così sia.
Di queste stagioni di mezzo amo la sospensione tra righe non lette di passato e uno scrutare con occhio sempre curioso , il futuro.
Amo i sapori , aspri, forti, decisi, ma anche dolci e capaci di coccolare.
Amo questa uva,di un colore così accogliente al solo sguardo.
Succosa, golosa.
La osservo in tutte le sue forme e sfumature, sui banchi dei contadini sotto casa.
Mi fermo a guardarli e mi chiedo quale sia il segreto di quella bellezza senza tempo. E il mio cervello viaggia a quando la vendemmia era seguita da un bicchiere di buon vino e dal dolce sapore avvolgente del mosto.
Come miele si scioglie sotto il palato, il mio ricordo.
INGREDIENTI
Per la pasta
- 200 g di farina 00
- 2 cucchiaini di zucchero
- 1 uovo bio
- 1 limone (buccia grattugiata)
- ½ bicchieredi olio di semi
Per il ripieno
- 6 fichi
- 1 grappolo di uva rossa o uva fragola
- 2 cucchiai di marmellata o composta di frutta
- 1 cucchiaio di zucchero di canna
- pinoli tostati
- 50 gr di mandorle tostate
- 1 cucchiaino di miele
- 1 mela tagliata a spicchi
1)Preparate la pasta mescolando la farina con lo zucchero, l’uovo, la buccia grattugiata di un limone e ½ bicchiere di olio di semi.
2)Lavoratela energeticamente sino ad ottenere un composto liscio.
3)Lasciatela riposare in un luogo fresco per circa 1 h e poi tirate la sfoglia sottile.
4)Pulite le mele e tagliatele a tocchetti grandi.
5)aprite gli acini d’uva e privateli di eventuali semini.
6)Farcite la sfoglia che avremo steso sottilissima , con la composta di frutta e i pezzettoni di mele e uva, i pinoli e una spolverata di zucchero di canna, le mandorle e il miele.Arrotolate la sfoglia formando uno strudel e cuocete in forno per 20 min. a 180° C.
7) Una volta cotto, spolverare con zucchero a velo e servire tiepido accompagnato da gelato alla crema oppure freddo.